CFP AdI 2024 “Contaminazioni urbano-transculturali nella narrativa italiana dalla seconda metà del Novecento a oggi”

In occasione del Congresso AdI 2024, si segnala la cfp per il panel 47 "Contaminazioni urbano transculturali nella narrativa italiana dalla seconda metà del Novecento a oggi". Gli interessati dovranno sottoporre una proposta di intervento comprensiva di abstract (massimo 1000 caratteri) e di nota biografica (massimo 500 caratteri) entro il 19 maggio, mettendo in copia l'indirizzo della segreteria organizzativa (congressoadi2024@gmail.com). Per maggiori informazioni si rimanda a: https://www.italianisti.it/associazione/congressi-adi/rotte-mediterranee-migrazioni-e-ibridazioni-nella-letteratura-italiana/AdIPA24_PANEL_partecipazione_04.pdf

Proponenti:

Giulia Marziali (giulia.marziali@uniroma1.it)

Aldo Baratta (aldo.baratta@uniroma1.it)

Come evidenziato in numerosi studi (Biondillo 2008, Cellamare 2020, etc.), le forme dell’abitare il contesto metropolitano sono andate incontro a un drastico mutamento in seguito alla dissoluzione dei confini semiotici dello spazio urbano e della consecutiva decostruzione del binomio centro-periferia. Il paesaggio cittadino, attraversato da rotte migratorie nazionali e internazionali, si trova a vivere una fase trasformativa inedita in cui il divario tra ceto benestante e sottoproletariato, tra quartieri borghesi e quartieri popolari, sembra spostare sempre più i propri confini al punto da confonderli e spesso annullarli. Pertanto, la condizione di marginalità non è più una prerogativa esclusiva dei territori estremi e liminali della città, bensì concerne anche le zone centrali dando vita a «periferie interne» (Petrillo 2018, 2020) che scardinano la logica gerarchica tra interno ed esterno tanto da mettere in discussione la validità stessa delle polarità “centro e periferia” a favore di una riarticolazione degli spazi non oppositiva ma complementare. Si tratta di una commistione semiospaziale che procede di pari passo con un’analoga contaminazione culturale: il contatto tra identità plurime innesca l’emersione di «terzi spazi», per come li intendeva Bhabha (1994), dove si assiste a un’integrazione tra culture dissimili del tutto immune a gerarchie di valore e a demarcazioni nitide. È perciò possibile rileggere l’inedita relazione tra centro e periferia alla luce di un’analisi di matrice transculturale: se è ormai riduttivo cartografare la geografia urbana in termini dicotomici e definitivi, lo stesso si può dire per le soggettività culturali, motrici di processi interattivi di influenza reciproca che intersecano costrutti identitari in costante rinegoziazione. In un tessuto abitativo stratificato e disomogeneo quale quello contemporaneo, la transculturalità costituisce un «concetto operativo» (Sinopoli-Contarini 2023) essenziale per inquadrare le novità di una convivenza che rimuove l’impianto verticistico tra cultura autoctona e cultura straniera, centrale e periferico. Il panel propone di riflettere intorno alle suddette dinamiche sociourbanistiche e transculturali all’interno della narrativa italiana dalla seconda metà del Novecento in avanti, allo scopo di studiare la convergenza tra ibridazione metropolitana e ibridazione culturale a partire dai fenomeni migratori degli ultimi decenni. Viene altresì incoraggiata un’attenzione al dato puramente formale, dimostrando come il dispositivo letterario possa tradurre in linguaggio le circostanze menzionate. Si pensi, a titolo d’esempio: alla diffrazione dell’identità autoriale in istanze diegetiche multiple e rizomatiche; ai casi di translinguismo, pluristilismo e incrocio tra i generi; all’abbattimento della frontiera tra centro – il testo vero e proprio – e periferia – tutto ciò che afferisce al paratesto, tra frontespizi, prefazioni e postfazioni, interviste, etc.

Pubblicato il: 23 apr 2024