L'opera trae spunto dalla storia di un rinoceronte indiano chiamato Clara, importato nel 1740 da una nave di comando della Compagnia Olandese delle Indie orientali. L’animale fu protagonista di un tour della durata di sedici anni, protratto lungo varie città europee, divenendo suo malgrado una sorta di esotica attrazione turistica con cui intrattenere le corti dell’epoca. Biscotti rievoca la presenza simbolica di Clara attraverso una costruzione rettangolare di mattoni, della stessa tipologia di quelli adottati dalle flotte della Compagnia Orientale delle Indie per bilanciare le navi dirette verso le colonie, su cui imprime l’immagine di un rinoceronte. La quantità di materiale da impiegare viene inoltre calibrata sulla base del peso medio di un rinoceronte adulto. Delle pile di foglie di tabacco poste in prossimità del blocco pietroso fanno invece riferimento al cibo poco adeguato con cui l’animale veniva nutrito, mentre una serie di scritte sul muro rivelano la somma di denaro necessaria all’acquisto di Clara. Attraverso l’installazione, l’artista mette in risalto la complessità della relazione tra agenti umani e non umani, così come il rapporto tra oriente e occidente e l’eredità del colonialismo europeo rispetto alle rotte commerciali e alle politiche di espansionismo, estese alla prevaricazione sulla natura stessa.