Presentata per la prima volta nel 1991 alla Galleria d'Arte Moderna di Bologna, la performance mette in scena un tavolo da biliardino lungo oltre sei metri, in cui si confrontano due squadre composte da 22 partecipanti ciascuno. La prima è formata da giocatori di pelle bianca e l'altra da operai senegalesi immigrati in Veneto. L’opera di Cattelan stabilisce una connessione diretta tra la passione nazionale per il calcio e un problema ancora attuale e radicato nella società come quello della crisi dei migranti e dei rifugiati. Riflettendo sul crescente clima xenofobo dei primi anni '90, l’artista sovverte le logiche dei conflitti raziali con la consueta ironia che gli appartiene, puntando il dito contro i modelli fallimentari d’integrazione, occupazione e intrattenimento adottati verso i profughi giunti in Europa da paesi più poveri.